- Benessere e Prevenzione
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by Pretmedica
Le lesioni meniscali sono lesioni comuni nei giovani atleti, ma possono anche presentarsi come condizione degenerativa nei pazienti più anziani.
La diagnosi può essere sospettata clinicamente con la presenza di dolorabilità dell’emirima articolare e può essere confermata con la risonanza magnetica.
Anatomicamente, le lesioni meniscali possono esser classificate come:
- Lesioni della zona rossa (terzo esterno, vascolarizzato)
- Lesioni della zona rosso-bianca (terzo medio)
- Lesioni della zona bianca (terzo interno, avascolare)
Questo concetto è molto importante perché permettono al chirurgo una diversa strategia di trattamento.
Come si trattano le lesioni meniscali?
La meniscectomia selettiva è indicata in lesioni non suscettibili di riparazione (lesioni complesse, degenerative o radiali). I risultati sono soddisfacenti nel 80% dei casi, ma il 50% dei pazienti evidenzia segni di artrosi radiografici a 5 anni.
La sutura meniscale è indicata quando la lesione è periferica e localizzata nella zona rosso-rossa (regione vascolarizzata), nelle lesioni longitudinali o della radice meniscale.
La letteratura riporta tassi di guarigione più elevati con la contemporanea ricostruzione del LCA:
- maggior successo se eseguito con la concomitante ricostruzione del LCA (90%)
- risultato modesto se eseguito con un ACL intatto (60%)
- scarsi risultati con deficit di LCA non trattato (30%)
Come si sutura il menisco?
Normalmente si utilizza uno strumentario dedicato che permette la sutura all-inside, cioè utilizzando i portali artroscopici standard utilizzati per eseguire l’intervento, senza ulteriori accessi.
Come sarà il post-operatorio?
Non c’è differenza tra la meniscectomia e la sutura meniscale. In entrami i casi, il carico è concesso immediatamente, ma il ritorno allo sport è più cauto nelle suture (3 mesi vs 1 mese delle meniscectomie).
Quale è il vantaggio delle suture meniscali?
Preservare il menisco vuol dire mantenere intatto il “cuscinetto” protettivo del ginocchio e dunque abbassare il rischio di sviluppare artrosi, cioè quella degenerazione articolare che non si riesce a contrastare.
Dott. Daniele Mazza